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La condizione delle donne negli istituti penitenziari

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, è fondamentale porre l’attenzione su una realtà spesso trascurata: la condizione delle donne detenute nel nostro Paese.

Secondo i dati del Ministero della Giustizia, le donne rappresentano circa il 4% della popolazione carceraria italiana, con una presenza di 2.400 detenute su un totale di 60.000.

Queste donne affrontano problematiche specifiche che richiedono interventi mirati:

  • Assistenza sanitaria: Le esigenze mediche delle donne sono specifiche e diverse da quelle maschili, in particolare quelle legate alla salute riproduttiva, necessitano di servizi adeguati e tempestivi. Troppo spesso, dato anche il problema del sovraffollamento e la scarsità di personale, molte donne incontrano difficoltà all’accesso di servizi medici adeguati.
  • Reinserimento sociale: La stigmatizzazione sociale è molto più marcata rispetto alla controparte maschile, e ciò rende ancor più complesso il loro reinserimento lavorativo e sociale, aumentando il rischio di recidiva.
  • Ruolo genitoriale: Molte detenute sono madri e la separazione dai figli rappresenta una delle sfide più dolorose, con ripercussioni sia sulle madri che sui bambini. La relazione psico-affettiva tra madri e figli deve essere necessariamente il fulcro del ruolo riabilitativo degli istituti penitenziari.

Su quest’ultimo punto si è discusso recentemente, in merito alla decisione di chiudere l’Istituto a Custodia Attenuata per Madri detenute (ICAM) di Lauro. L’ICAM era il luogo idoneo per tutelare la relazione tra le madri detenute e i figli, offrendo la possibilità di vivere insieme in un ambiente più umano rispetto al carcere tradizionale. Il trasferimento delle ultime tre madri e dei loro bambini in istituti lontani, nel bel mezzo dell’anno scolastico, ha creato un ulteriore scompenso alla condizione delle madri detenute.

L’impegno di S.Av.E. L.ove

Il progetto S.Av.E. L.ove nasce con l’obiettivo di migliorare le relazioni familiari nel contesto detentivo, e, di conseguenza, di promuovere e sostenere la crescita individuale e familiare delle donne detenute. 

In questa Giornata della Donna, ricordiamo l’importanza di non dimenticare nessuna donna, nemmeno quelle che si trovano in situazioni di detenzione.

 

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